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| | Mardin, carrefour du Kurdistan/super texte de la Repubblica | |
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Jacky Récent Boss Fort du Phosphorescent Bosphore
Nombre de messages : 2582 Age : 114 Localisation : à gauche de la gauche Date d'inscription : 17/03/2005
| Sujet: Mardin, carrefour du Kurdistan/super texte de la Repubblica Mar 16 Aoû - 17:54 | |
| LA GERUSALEMME PERDUTA Lo scrigno dell'aramaico Quassù gli dei si parlanoMardin non appartiene alla terra, è aggrappata al cielo Il Tigri luccica lontano. I piccoli urlano come tarantolati... dal nostro inviato PAOLO RUMIZMardin non appartiene alla terra; è aggrappata al cielo. Precipita a Sud con torri, minareti e campanili, bombardata di luce bianca come la scogliera di un mare caraibico, arroccata sul precipizio - lungo centinaia di chilometri - che separa l'altopiano anatolico dalla piana dei babilonesi. Mardin, confine tra lo spazio totalitario dei nomadi-soldati (e delle donne infagottate) e la cultura degli agricoltori, città-sentinella che si affaccia sulle terre di Abramo. Da qui Gerusalemme è improvvisamente vicina; inizia un spazio più dolce, flemmatico, quasi mediterraneo, il mondo dei siriaci. Il luogo dove incontro il primo superstite dell'armata perduta. "Piacere, Ahmet, cristiano di Mardin". Dopo duemila chilometri di cristianità estinta, è come un'anima viva nel day after. Ha 67 anni, è robusto, abbronzato, e appena può viene qui, al monastero di Deir el Zafran, poco fuori città, mitica roccaforte dell'ortodossia. Prende secchio e cazzuola e lavora al restauro dell'eremo con altri volontari. Il luogo toglie il fiato. Il Tigri luccica lontano, cinquecento metri più in basso. "Vengo a lavorare per conto di dio" ride detergendosi il sudore. "This is Mardin - esulta - come fai a non amarla?", e fa un gesto largo nel vuoto, come un nibbio dal suo nido. La civiltà più antica della storia è ai suoi piedi. "Da qui la Siria, l'Iraq, la Turchia. Ma è lo stesso mondo". .................................................. *** A Mardin gli dei si parlano. Al monastero arrivano migliaia di visitatori musulmani, travolti dalla forza del luogo. La comunità ortodossa, fatta di caldei, siriaci e nestoriani, avrà al massimo duecento persone - i superstiti dei pogrom dell'inizio Novecento - ma vive con meno angoscia l'accerchiamento dei minareti. Il motivo non è immediatamente comprensibile. Lo cerchi nell'aria, nella luce, nelle strade contorte, nei robusti palazzi giallini o nelle volte ad arco acuto che ricordano la Sicilia arabo-normanna. Poi capisci. Qui la lingua dei cristiani non è più il greco. E' l'arabo. E questo cambia tutto. Succede che, come ovunque nello spazio islamico, anche qui il muezzin gridi le sue preghiere in arabo, la lingua di Allah. I turchi, però, parlano solo turco, e non capiscono il muezzin. Subiscono cinque volte al giorno, dai minareti, un bombardamento acustico incomprensibile. Succede così che i cristiani siano gli unici a capire le parole del Profeta: un paradosso che forse disturba i musulmani, ma certamente offre ai cristiani un bel vantaggio psicologico. E poi c'è il rispetto che incutono questi monasteri, più antichi di qualsiasi moschea. Deir el Zafran è del 397, come dire che è ininterrottamente in uso dall'epoca di San Crisostomo. La chiesa di Kirklar porta la data del 569. Forse per questo nessuno l'ha toccata, contrariamente a migliaia di chiese anatoliche. A Mardin il cristiano è ancora parte della comunità e della storia................................................... *** Sera nella città vecchia, partita di pallone tra bambini nel cortile della chiesa dei siri. C'è una rissa a fondo campo, i genitori intervengono, c'è qualche spintone. I piccoli urlano come tarantolati, ma la loro lingua non è turco né arabo. Troppo poche le "h" aspirate, e le vocali dure sono assenti. C'è semmai qualcosa che ricorda l'ebraico. Chiedo all'arciprete di tradurre. "Vuol dire puttana tua madre, sei più deficiente di un cammello, e altre amenità". [lol ] In che lingua, gli domando. E lui: "Aramaico". Aramaico? La lingua di Cristo? Certo. Di Cristo e dei siri, che un tempo erano gli assiri della Mezzaluna fertile. Ora me ne accorgo, in sacrestia altri bambini urlano nella stessa lingua. Entro e vedo un maestro dallo sguardo terribile che infligge loro la lettura di un librone antico. I ragazzini - una decina - ripetono meccanicamente. Senza quelle lezioni, parlerebbero solo arabo, oltre ovviamente al turco. Il maestro mi fa un cenno imperativo: esci, i bambini si distraggono. Ma sembra dire: che vuoi capire, turista, qui si celebra la lingua di Gesù, la sopravvivenza di un popolo. L'arciprete - Papas Gabriel - mi invita per un thé sulla terrazza di casa, un altro balcone mozzafiato sulla Mesopotamia. Con lui, un vecchio secco e adrenalinico, un siriano di Aleppo, professore di aramaico e profugo dalla Turchia. Nome: Abrohum, cioè Abramo. È nato anche nella stessa città di Abrano: Urfa, l'antica Edessa. La nostra, dice dei siriaci, è una cultura "che consente una perfetta intermediazione fra mondo arabo e occidente". Peccato, fa capire, che abbiamo sempre avuto tutti contro. Crociati, arabi, americani. Arriva una bambina tutta mossettine, va dall'arciprete, gli bisbiglia qualcosa all'orecchio, lo bacia sulla barba e scappa. Poi un bimbetto di cinque anni, in una valle di lacrime, corre pure lui dall'uomo nero. Il prete lo prende in braccio, lo consola, dice: "questo è la mia mascotte". Dalla casa un terzo ragazzino, sui quindici anni, chiama Papas Gabriel, e Papas Grabriel risponde. Da una finestra della casa, una donna giunonica, vestita di nero, ardenti occhi mediterranei e riccioloni sulle spalle, chiede qualcosa al reverendo con un quarto bambino in braccio. "Sono suoi?" chiedo al prete scherzando. "Sì" risponde Papas Gabriel. "Ne ho fatti tredici, così in chiesa mi sento meno solo". .................................................. *** Scende una notte da pullover, piena di stelle. Il cardo viola del Kosovo vibra sulla finestra appeso testa in giù; la brezza dell'altopiano scende per i vicoli come un torrente in piena. Lontano, in basso, sembra l'oceano, e invece è la pianura che luccica. Immagini le greggi, il bruco illuminato dell'Orient Express (chiuso per guerra) che punta su Baghdad, i bagliori maledetti del petrolio e delle bombe. Verso Sudest, la nebulosa di Nusaybin, il luogo di Efrem il Siro, grande Padre della Chiesa, un centro della fede che ebbe una notorietà dieci volte superiore a quella di Gerusalemme. Mondi dimenticati. Da una terrazza, una giovane straniera guarda l'infinito con le lacrime agli occhi. "Perché piangi?" le chiedo. E lei: "Perché sono felice". Mardin è fatta così. Gronda di fede e magia. In aramaico "Din" vuol dire religione. "Mar" significa santo. Mi torna in mente Mar-duk, il dio mesopotamico, il signore della sapienza, "colui che trattiene la notte e libera il giorno". La chiesetta-giocattolo della Cappadocia, da regalare al monaco di Tur Abdin, mi aspetta in camera, chiusa nello scatolone. Domani è la consegna, duecento chilometri più a Est. Quasi al confine iracheno. .................................................. *** All'alba il vento cambia, ora sale dalla pianura, rovente. Intorno, stridii di uccelli e profumo di panetterie; caffè e barbieri già aperti. Ma la gente pare tesa e distratta. Poi capisco: ci sono soldati. Controlli antiterrorismo. Camionette della polizia, ordini secchi, pattuglie in mimetica che corrono nei vicoli. Sulla strada per Midyat trovo soldati a cavallo, posti di blocco. Eppure mi sento a casa. Per la prima volta, da Istanbul. Forse sono le prime donne colorate, capaci di sorridere a un uomo: le curde [ ], con i loro scialli di organza, che zappano, comprano, vendono, trottano a cavallo nei campi con i figli in sacche di canapa, come le donne dei pellirosse. Forse è la terra, che invece di diventare più gialla, polverosa e carovaniera, si fa sempre più verde, nelle terre alte verso il Tigri. Mimetizzati tra le rocce, campi, terrazzamenti e giardini; e gli highlanders che arano con gli asini, rivoltano con pazienza una terra ingrata. Ma forse, a farmi star bene, è la dolce lingua aramaica con cui la gente mi saluta. Qui il passaggio di uno straniero è ancora un evento. In un villaggio dei ragazzini mi circondano estasiati, in silenzio. Regalo loro - scatenando felicità - quello che mai darei ai bambini d'Italia: quaderni di scuola, rossi, gialli e blu. E proprio in quell'attimo un raggio obliquo di sole illumina il giro di boa del viaggio. Tur Abdin, l'Altopiano degli Adoratori. La Repubblica************************************************************ Un lieu où tant de cultures antiques se croisent... Voilà, un texte qui devrait faire réfléchir les partisans du choc des civilisations. On oublie qu'une part importante de la chrétienté est avant-tout orientale et qu'elle est implicite à la culture de l'Orient, que les communautés religieuses vivent entre elles depuis des millénaires quasiment. Ceci entre paranthèse, la magie du lieu suffit à donner envie de s'y retrouver. | |
| | | Isis Récent Boss Fort du Phosphorescent Bosphore
Nombre de messages : 4138 Age : 73 Localisation : Un jardin sur le Nil.... Date d'inscription : 27/04/2005
| Sujet: Re: Mardin, carrefour du Kurdistan/super texte de la Repubblica Mar 16 Aoû - 18:06 | |
| Mardin
SUPERFICIE: 12.760 km²
POPULATION: 1.154.418 (1990)
CODE D’IMMATRICULATION: 47
SOUS-PREFECTURES: Mardin (préfecture), Dargeçit, Derik, Kızıltepe, Mazıdağı, Midyat, Nusaybin, Ömerli, Savur, Yeşilli.
Centres d’intérêts:
Station Thermale de Germiab, Citadelles de Mardin, Monastères de Deyrü'z- Zafaran, de Mar Behnam et de Mar Mihail, « medrese » (ancienne écoles religieuse) de Hatuniye, de Marufiye, de Şehidiye, de Melik Mansur, d’Altunboğa, de Zinciriye, de Kasımiye, de Şah Sultan Hatun, de Savurkapı et de Harzem Taceddin Mesud, Pavillon de kiosque de Firdevs, Ulucami (Grande Mosquée) de Mardin et de Kızıltepe, Complexes de la mosquées d’Eminüddin et de Necmeddin, Bazar de Kale, de Hızır (Akkoyunlu), de Babü's-Sur (Melik Mahmud), d’Abdüllatif (Latifiye), de Molla Hari (Süleyman Pacha), de Şeyh Çabuk, de Hamid, de Şeyh Mahmud Türki (Şeyh Ali), de Pamuk, de Kıseyri, de Reyhaniye, d’Arap (Azap), de Zairi, Hacıı Ömer (halife), Camiü’r-Rızk ve Kayseriye, et de Revaklı, Pont de Kervansaray et de Kızıltepe, Musée de Mardin.
Direction Culturelle de la Ville
Téléphone: (482) 212 18 52 Fax: (482) 212 18 52 Musée
Musée de Mardin Informations Détaillées Adresse: Halk Kütüphanesi Binası Meydanbaşı - Mardin Téléphone: (482) 212 16 64
Sites Historiques et Ruines
Ruines de Dera - Centre / Village d’Oğuz Tumulus de Girnavas - Village de Çağlar
Dates Importantes Célébrations Locales:
Nuit de Commémoration pour Gırnavas Nusaybin Mardin La 2e semaine du mois d’octobre (mardi nuit)
Retour du Printemps Mardin La première semaine du mois de mai
Mariages dans la région Mardin Aux mois de juin, de juillet, d’août et de septembre
Journées de la Libération:
Jour de la Libération de Mardin Mardin-Centre Le 21 novembre
Festivités
Festivités, Pique-niques, Excursions Chaque semaine (le mercredi) au mois d’avril et de mai
1ère Image: « Medrese » (ancienne école religieuse de Zinciriye) (1385)
2e image : Vues de Mardin
Sites Historiques : Les scientifiques qui apprécient la place unique à l’échelle mondiale de la ville Mardin par son caractère historique font des études précieuses concernant les sites de cette ville et élaborent les rapports considérables sur cette région. D’après la décision no.1425 prise les 29-30-31 Mai 1985 par le Conseil Supérieur du Patrimoine Immobilier Culturel et Naturel du Ministère de la Culture et du Tourisme, les immobiliers dans le centre de la ville de Mardin ont été déterminés entre les années 1979-1984. Ces immobiliers ont été enregistrés en tant que Patrimoine Culturelle en Pierre à Protéger en vertu de la loi no. 2863.
Les sites historiques enregistrés et insérés dans l’inventaire du Musée de Mardin sont les suivants:
Maisons ; Dans le quartier de Kapı (porte) de Diyarbakır 18 maisons, dans le quartier de de Çabuk 2 maisons, dans le quartier de Şar 37 maisons, dans le quartier de Medrese 18 maisons, dans le quartier de Gül 53 maisons, dans le quartier d’Eminettin 5 maisons, dans le quartier de Şehidiye 46 maisons, dans le quartier de Savur Kapı 24 maisons, dans le quartier de Teker 21 maisons, dans le quartier d’Ulucami 25 maisons, dans le quartier de Yeni Kapı 6 maisons, dans le quartier de Latifiye 14 maisons, dans le quartier de Necmettin 11 maisons, Bâtiment officiels; Lycée de Profession, immeuble de PTT ( quartier de Medrese), Ecole d’industrie de 3-Halı, Hôtel de Ville, Commandement de la Gendarmerie, Ecole Primaire de Gazipaşa, Lycée de Commerce, Centre de Formation Populaire (Quartier de Necmettin), Centre de Culture et de Jeunesse (Quartier de Kapı Diyarbakır), Installations Militaires du Commandement du Régiment de la Gendarmerie de la Ville, Caserne Militaires du Commandement du Régiment de la Gendarmerie de la Ville.
Couvents de derviche; Couvent de Sıtra (Quartier de Medrese), de Hamza İsapir, de Cihangir Bey, de Tekke (Quartier de Gül), Kervan Saray (caravansérail) (l.Cadde), İşyeri (1. Cadde), Emir Hamamı (bains public) (l.Cadde), Bain public du Couvent de Sıtra (Quartier de Gül), Bain public d’Ulucami, Vestiges du Bain public de Yenikapı,
Mausolées; Mausolées de Şeyh Hamit, de Şeyh İmameddin, de Şeyh Salih et de Sultan Şey
Fontaines; Fontaines d’Ayıncevz, d’Ayın Tokmak, de Sıncar, de Cabi, de Saray (palais), de Yakudiye, de Cevheriye.
Marchées; Marchées de Revaklı, d’Attarlar, du bazar de Kayseriye, de Çarıklar, de Marangozlar.
Arbres; 2 platanes dans le jardin du pavillons de Firdevs, 5 arbres de l’olive dans le jardin du Monastère de Deyrülzafaran
Forteresses, Temples, Synagogues
Eglises: Eglises de Mor Petrus et de Pavlus (Quartier de Medrese), de Mor İliyo, de Mor Behnan (Kırklar) et de Mor Yusuf (dans le quartier de Şar), Kırmızı Kilise (Eglise rouge), Eglise Protestante, Eglise de Vierge Marie et de Patriarcat (Place de République), de Mor Mihail, de Mor Hırmıs, de Surpkevork (Mor Cırcıs), de Mor Barsavmo, de Mar Şumune, du Monastère de Deyrulzafaran et de Monastère de Mor Efram (Quartier de Diyarbakır)
« Medrese » (anciennes écoles religieuses); « medrese » d’Emineddin, de Zinciriye, d’Altınboğa, de Hatuniye, de Şehidiye, de Şeyh Sultan, de Sultan Kasım, de Marufiye.
Mosquées; Ulu Cami (Grande Mosquée), Mosquées de Melik Mahmut (Bab-ı Sor), de Latifiye (Abdullatif), de Reyhaniye, de Necmettin (Maristan) (Quartier de Necmettin), de Nizamettin Begaz (Quartier de Kapı Diyarbakır), d’Eminettin, de Şeyh Muhammed Ezzanar, de Melik Mansur (Quartier de Gül), de Pamuk, de Şeyh Zebur, de Sultan Hamza-i Kebir, de Şeyh Şaran, de Molla Hari Süleymanpaşa, de Tekiye, « mescit » (petite mosquée) et Mausolée de Şeyh Kasım Halveti, Mosquées de Şeyh Mansur (village de Yalım), de Cami-ül Asfar, de Muhammed Şeybullah, de Şeyh Yusuf, de Şeyh Abdulaziz Arap, de Kale (Citadelle), de Hızır, de Kuseyri, de Şeyh Çabuk, de Kasım Ömer Halife.
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| | | Faj Âme Sentimentale qui se lie à l'Anatolie
Nombre de messages : 5412 Age : 50 Localisation : Brüksel, Canterville Date d'inscription : 27/04/2005
| Sujet: Re: Mardin, carrefour du Kurdistan/super texte de la Repubblica Mar 16 Aoû - 18:09 | |
| Merci pour la traduction, Isis, mais j'avais compris l'original <-p | |
| | | Isis Récent Boss Fort du Phosphorescent Bosphore
Nombre de messages : 4138 Age : 73 Localisation : Un jardin sur le Nil.... Date d'inscription : 27/04/2005
| Sujet: Re: Mardin, carrefour du Kurdistan/super texte de la Repubblica Mar 16 Aoû - 18:12 | |
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| | | Isis Récent Boss Fort du Phosphorescent Bosphore
Nombre de messages : 4138 Age : 73 Localisation : Un jardin sur le Nil.... Date d'inscription : 27/04/2005
| Sujet: Re: Mardin, carrefour du Kurdistan/super texte de la Repubblica Mar 16 Aoû - 18:17 | |
| Kebabi Mardinlilere sor:
http://www.radikal.com.tr/haber.php?haberno=159286&PHPSESSID=1e7e5adc2af66582d09712b00f12d3ca | |
| | | Faj Âme Sentimentale qui se lie à l'Anatolie
Nombre de messages : 5412 Age : 50 Localisation : Brüksel, Canterville Date d'inscription : 27/04/2005
| Sujet: Re: Mardin, carrefour du Kurdistan/super texte de la Repubblica Mar 16 Aoû - 18:42 | |
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| | | Isis Récent Boss Fort du Phosphorescent Bosphore
Nombre de messages : 4138 Age : 73 Localisation : Un jardin sur le Nil.... Date d'inscription : 27/04/2005
| Sujet: Re: Mardin, carrefour du Kurdistan/super texte de la Repubblica Mar 16 Aoû - 18:48 | |
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| | | Faj Âme Sentimentale qui se lie à l'Anatolie
Nombre de messages : 5412 Age : 50 Localisation : Brüksel, Canterville Date d'inscription : 27/04/2005
| Sujet: Re: Mardin, carrefour du Kurdistan/super texte de la Repubblica Mar 16 Aoû - 18:58 | |
| Mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmh | |
| | | Jacky Récent Boss Fort du Phosphorescent Bosphore
Nombre de messages : 2582 Age : 114 Localisation : à gauche de la gauche Date d'inscription : 17/03/2005
| Sujet: Re: Mardin, carrefour du Kurdistan/super texte de la Repubblica Mar 16 Aoû - 19:42 | |
| J'ai surtout mis un texte magnifique d'un itinérant-journaliste sur une région d'Anatolie, ici sur le pays araméen qui, à mon avis, gagne à être connu. D'ailleurs, il en a écrit un autre superbe sur Mevlana. J'ouvre un autre post ici. | |
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| Sujet: Re: Mardin, carrefour du Kurdistan/super texte de la Repubblica | |
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| | | | Mardin, carrefour du Kurdistan/super texte de la Repubblica | |
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